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Non vogliamo perdere Call of Duty e non possiamo proteggerci

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Continua il dibattito sull'impatto dell'acquisizione dell'editore Activision Blizzard da parte di Microsoft e si intensifica l'importanza che l'iconico sparatutto Call of Duty riveste per Sony.

Attraverso i documenti pubblicati di recente dalla Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito, è diventato chiaro a tutti che Sony teme la rivale Microsoft per la sua vicinanza all'acquisizione dei diritti e dell'esclusiva del titolo sparatutto Call of Duty, mentre la società giapponese cerca in ogni modo di impedire la conclusione di questo accordo.

Nuovi documenti relativi all'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, desecretati diverse ore fa, hanno dimostrato che Sony sostiene che la sua esperienza nello sviluppo di giochi "sparatutto in prima persona" e "battle royale" è limitata, come descritto, e che il gioco Call of Duty è considerato una destinazione per essa e non può competere con essa, a causa della sua forte posizione tra i giocatori e i mercati, nonché dei suoi costi di sviluppo, come Sony ha scritto specificamente:

Sony non può proteggersi dalla perdita di Call of Duty.

Ogni tentativo di creare un nuovo concorrente avrebbe scarse possibilità di successo.

Microsoft ha commentato queste affermazioni in modo piuttosto diretto. Secondo l'azienda, la società giapponese vuole solo proteggere la sua posizione dominante sul mercato, in quanto può ancora assicurarsi l'accordo decennale per garantire la sopravvivenza di Call of Duty. Inoltre, la ricerca di Microsoft ha dimostrato che solo il 31% dei giocatori sarebbe disposto ad abbandonare il marchio PlayStation per uno sparatutto.

In ogni caso, la decisione finale dell'Autorità per i mercati dei capitali e la concorrenza sarà pubblicata il mese prossimo, precisamente il 26 aprile 2023.

Pensi che uno sviluppatore giapponese non possa sviluppare un gioco sparatutto competitivo?

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