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Microsoft afferma che dividere Activision e vendere Call of Duty non è realistico

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La situazione è ancora molto tesa tra le parti in conflitto riguardo all'accordo con Activision a causa della questione della sua acquisizione da parte di Microsoft. Il ruolo di Sony nel bloccare l'accordo è diventato molto chiaro di recente e, dopo i due accordi conclusi ieri con Nintendo e Nvidia, Activision ha qualcosa da ridire.

Activision ha accusato Sony di cercare di "proteggere il suo predominio ventennale nel settore dei videogiochi", l'ultima argomentazione di Microsoft nei tentativi di convincere le autorità di regolamentazione ad approvare l'acquisizione di Activision da 1,4 miliardi di dollari. Si tratta dell'operazione più costosa in futuro nel settore dei videogiochi.

Le aziende hanno tenuto oggi una conferenza stampa a Bruxelles, a seguito di un'audizione a porte chiuse con la Commissione Europea. Il vicepresidente e presidente di Microsoft, Brad Smith, si è rivolto ai media, ha discusso dell'accordo con Call of Duty e ha affermato che la vendita di parti di Activision per favorire la fusione non sembra probabile né realistica.

Nel riassunto della sua conferenza stampa, Smith ha affermato che "il futuro è multipiattaforma" e che questo accordo implica che Call of Duty debba funzionare bene su tutte le console, inclusa Nintendo Switch.

Microsoft ha anche firmato un accordo con Nvidia per portare Call of Duty su GeForce Now, ma Smith ha affermato che Sony continua a opporsi all'accordo. Ha poi risposto all'opposizione di Sony con quanto segue:

"Vogliamo concludere l'accordo e rafforzare la posizione di Sony? O vogliamo aprire Call of Duty a un pubblico di altri 150 milioni di persone?"

La cifra di 150 milioni deriva probabilmente dall'attuale fanbase di Nintendo Switch (che ammonta a 122,55 milioni) e dal numero di iscritti a GeForce Now, che secondo un comunicato stampa di Microsoft ammonta a oltre 25 milioni.

Per quanto tempo continueranno queste intense discussioni e l'accordo avrà successo o si concluderà con ostacoli?

Smith ha anche risposto a una domanda sulla vendita del marchio Call of Duty per porre fine all'accordo con Activision Blizzard, affermando: "Non pensiamo che sia realistico separare una parte di questa azienda dal resto".