Sin dal primo annuncio di Death Stranding 2, Kojima ha parlato del suo gioco a molti media e anche tramite tweet privati. Sappiamo che questo non è l'unico progetto a cui sta lavorando Kojima, ma è il più importante per lui.
In una recente intervista con Kojima rilasciata da IGN, si è parlato della pandemia di Coronavirus che sta colpendo tutti gli esseri umani e delle difficoltà che sta affrontando l'industria videoludica in generale e Kojima Productions in particolare. Kojima ha dichiarato nell'intervista di aver riscritto Death Stranding 2 per renderlo il più obiettivo possibile, viste le sofferenze patite da miliardi di persone sulla Terra negli ultimi due anni.
Le parole dello sviluppatore giapponese descrivono la difficoltà degli esseri umani nel dimenticare in qualche modo tutto questo, ma d'altro canto i personaggi del gioco non sono obbligati a conoscere la pandemia e a vivere la nostra realtà. Con le sue parole, Kojima pensa che siamo costretti a ricordare la nostra realtà in modo normale o in modo divertente, come in Death Stranding 2, che affronta alcuni argomenti ispirati dalla pandemia.
Ha anche aggiunto che alcune storie ispirate alla pandemia non hanno bisogno di essere criticate duramente. Sembra che l'impatto dello studio sul Coronavirus sia stato estremamente forte, così come l'intero settore, che è stato colpito dalla mancanza di scorte sui mercati, sia di giochi fisici che di piattaforme di ultima generazione come PlayStation o Xbox.
Lo sviluppatore ha altri progetti in fase di sviluppo e uno di questi è il presunto titolo Overdose, di cui, secondo alcune indiscrezioni, si tratterebbe di un gioco prodotto da una partnership tra Microsoft e Kojima Productions.